Green technologies and environmental policies for sustainable development: Testing direct and indirect impacts

D’Amato A., Mazzanti M., Nicolli F., 2021 – Journal of Cleaner Production

L’eco-innovazione gioca un ruolo cruciale nella promozione della sostenibilità ambientale dei comportamenti di produzione e di consumo. Come sottolinea l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), ciò è particolarmente evidente alla luce degli ambiziosi obiettivi posti, tra gli altri, dal Green Deal europeo, in particolare la transizione verso un’economia circolare e sostenibile e l’azzeramento delle emissioni nette di CO2 (si veda https://www.eea.europa.eu/en/analysis/indicators/eco-innovation-index-8th-eap).

Gli obiettivi ambiziosi del Green Deal Europeo ci spingono a pensare che il trend crescente in termini di eco-innovazione continuerà. D’altra parte, l’eterogeneità nella performance tra paesi e tra settori nell’ambito dell’Unione Europea e la necessità di accelerare la transizione richiedono mutamenti nelle politiche di intervento, rendendo quanto mai attuale la necessità di valutare empiricamente i potenziali effetti di tali politiche (si veda https://oecdecoscope.blog/2023/09/06/accelerating-the-eus-green-transition/).

La riduzione dell’impatto ambientale delle attività economiche generata da politiche ambientali più stringenti può, in particolare, avvenire sia direttamente, attraverso incrementi nel costo opportunità di comportamenti dannosi (ad es. le emissioni di CO2 o di altri tipi di inquinanti), sia indirettamente attraverso l’impatto che politiche di intervento più stringenti possono generare mediante un effetto virtuoso sugli incentivi all’innovazione “verde”.

Sulla base di queste considerazioni, nel lavoro dal titolo “Green technologies and environmental policies for sustainable development: Testing direct and indirect impacts”, pubblicato sul Journal of Cleaner Production, Alessio D’Amato, Massimiliano Mazzanti e Francesco Nicolli si concentrano proprio sull’analisi empirica sopra suggerita, basandosi sulla struttura concettuale rappresentata nella figura 1.

Figura 1. Modello concettuale: effetti diretti ed indiretti della politica ambientale

La figura 1 identifica due modalità attraverso le quali la qualità ambientale può essere influenzata dalle connesse politiche di intervento:

  • un impatto diretto (1), per cui politiche ambientali più stringenti migliorano le performance ambientali grazie a mutamenti nel costo relativo sostenuto da chi causa effetti ambientali e/o tramite limiti o divieti legati a tali impatti;
  • un impatto indiretto delle politiche ambientali, veicolato dalla promozione dell’innovazione guidata da una politica ambientale più rigorosa (2) e dall’effetto che innovazioni “verdi” hanno sulle performance ambientali, ad es. grazie alla riduzione dei costi di abbattimento dell’inquinamento legata all’eco-innovazione (3).

Il lavoro utilizza un dataset relativo a 25 paesi europei per il periodo 1990-2015 (principalmente sulla base di dati OCSE). Come indicatori di performance ambientale sono utilizzate quattro diverse variabili dipendenti, che misurano diverse dimensioni di qualità (o performance) ambientale: Valore Aggiunto (VA) per unità di SO2, VA per unità di N2O, VA per unità di CO2 e tasso di riciclo dei rifiuti. Le prime tre variabili considerano performance legate a gas ad effetto serra ed inquinamento atmosferico, mentre la quarta può essere considerata come una proxy delle performance legate alla transizione verso l’economia circolare. Queste variabili sono utilizzate per capire quanto il rigore nella politica ambientale e gli sforzi in termini di eco-innovazione possano influenzare le performance ambientali (quindi le frecce contrassegnate con i numeri (1) e (3) nella figura 1). Inoltre, si stima l’effetto che la politica ambientale ha sull’innovazione, rappresentato dalla freccia contrassegnata dal numero (2) nella figura 1. L’impatto indiretto della politica ambientale sulla performance ambientale, attraverso l’impatto sull’eco-innovazione, è quindi ottenuto come risultato degli effetti (2) e (3) nella figura 1.

Le principali variabili utilizzate per valutare queste relazioni sono le seguenti:

  • per la relazione tra tecnologia e qualità ambientale, si studia il legame tra lo stock di brevetti rilevanti per ciascuna categoria di performance ambientale e la stessa performance;
  • per la relazione tra politica ambientale e eco-innovazione, si studia il legame tra rigore della politica ambientale e sforzo di eco innovazione, misurato dal flusso di brevetti rilevanti;
  • il rigore della politica ambientale è misurato tramite la costruzione di una variabile che considera le politiche di diversi tipi adottate in ogni paese in ogni anno e rilevanti per ciascuna specifica misura di performance ambientale considerata nel lavoro, sulla base di dati di provenienza OCSE (https://pinedatabase.oecd.org/). Le politiche ambientali sono aggregate a livello di paese e “pesate” in base al loro rigore.

Per valutare gli effetti (1) e (3) rappresentati nella figura 1, il lavoro stima empiricamente, usando un modello panel ad effetti fissi, quattro diverse equazioni, una per ciascuna dimensione di performance ambientale, in cui quest’ultima costituisce la variabile dipendente, mentre le principali variabili indipendenti sono le politiche di intervento e gli stock di brevetti rilevanti. I risultati ottenuti supportano la letteratura esistente nel mostrare come politiche ambientali più stringenti siano correlate con una migliore performance ambientale nelle quattro dimensioni considerate (effetto (1) in figura 1). Allo stesso tempo, le stime mostrano una relazione positiva tra lo stock di brevetti e ciascuna dimensione di performance ambientale (relazione (3) in figura 1). Tale evidenza indica l’effettiva possibilità che vi sia un impatto indiretto della politica ambientale in termini di miglioramenti della performance ambientale attraverso l’innovazione.

Affinché questo avvenga effettivamente, però, l’innovazione deve essere positivamente correlata con le misure di politica ambientale selezionate. Ciò è confermato sulla base di una seconda relazione stimata nel lavoro (la (2) nella figura 1): con riferimento a ciascuna delle quattro dimensioni di performance ambientale, il lavoro mostra un legame positivo e statisticamente significativo tra politiche di intervento e flusso dei brevetti rilevanti. 

Le conclusioni del lavoro, supportate da test di robustezza, mostrano il ruolo che le politiche di intervento rilevanti per la qualità ambientale possono avere indirettamente attraverso l’impatto sull’innovazione. I risultati ottenuti possono aiutare a comprendere meglio come disegnare la politica ambientale, anche alla luce della potenziale necessità di attuare politiche ambientali e di innovazione tra loro complementari.

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