Intermunicipal cooperation in public procurement
Arachi G., Assisi D., Cesi B., Giuranno M.G., Russo F., 2024 – Regional Studies
La cooperazione tra comuni nella gestione degli appalti pubblici si configura come una strategia chiave per incrementare l’efficienza nell’esecuzione dei contratti e per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali italiani, specialmente in una fase cruciale come quella di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). In un Paese caratterizzato da una marcata frammentazione amministrativa, con 7.904 comuni, il 70% dei quali conta meno di 5.000 abitanti, la centralizzazione amministrativa attuata attraverso le Unioni di Comuni (UC) assume un ruolo particolarmente rilevante nella gestione integrata dei servizi, inclusi gli appalti.
L’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici nel luglio 2023 ha ulteriormente sottolineato l’importanza di tale cooperazione, riconoscendo esplicitamente il ruolo delle UC nella conduzione delle gare. Tale riconoscimento normativo riflette la necessità di superare i vincoli strutturali dei piccoli enti, spesso carenti di risorse umane e competenze specialistiche, e di potenziare la capacità di spesa efficiente dei fondi pubblici.
In un recente studio intitolato “Intermunicipal cooperation in public procurement”, pubblicato sulla rivista Regional Studies, Giampaolo Arachi, Debora Assisi, Berardino Cesi, Michele Giuranno e Felice Russo hanno esaminato l’impatto della cooperazione intercomunale sulle prestazioni degli appalti pubblici in Italia. L’analisi si è concentrata su 50.905 contratti di lavori pubblici aggiudicati tra il 2012 e il 2020, confrontando i risultati ottenuti da singoli comuni con quelli conseguiti dalle UC. I ricercatori hanno adottato un approccio empirico rigoroso, basato su modelli di regressione a effetti fissi e tecniche di matching (Coarsened Exact Matching – CEM, e Nearest Neighbor Matching con distanza di Mahalanobis) per attenuare i possibili bias di selezione.
I risultati emersi dallo studio indicano che la centralizzazione degli appalti a livello locale, attraverso le UC, non determina necessariamente risparmi significativi nella fase di aggiudicazione, in termini di ribasso o riduzione dei costi iniziali. Tuttavia, le UC manifestano un vantaggio importante nella fase esecutiva: nei contratti gestiti dalle UC la consegna avviene con minore ritardi rispetto a quelli aggiudicati individualmente dai singoli comuni membri. Questa evidenza suggerisce che, sebbene le economie di scala non emergano in modo netto nella fase di gara, la cooperazione intercomunale contribuisce a migliorare la capacità di esecuzione e a ridurre i tempi di realizzazione delle opere pubbliche. Ciò si traduce in una maggiore efficienza gestionale, elemento cruciale non solo per ottimizzare le risorse, ma anche per accrescere l’affidabilità e la qualità dei servizi offerti al territorio.
Sebbene l’analisi sia focalizzata su appalti pre-PNRR, le implicazioni appaiono ancora più rilevanti nell’attuale contesto. Il PNRR richiede infatti un aumento della capacità di progettazione, aggiudicazione ed esecuzione degli investimenti pubblici. In tale scenario, la cooperazione intercomunale consente ai piccoli enti di rafforzare le proprie competenze, aumentandone la specializzazione e la forza contrattuale, pur mantenendo un certo grado di autonomia. Questa sinergia tra centralizzazione (attraverso l’adesione all’UC) e autonomia locale risulta decisiva per sfruttare al meglio le risorse del PNRR, garantendo una gestione più efficace, trasparente e monitorabile dei fondi.
Le implicazioni di policy sono chiare: è necessario un impegno costante da parte dei decisori pubblici e delle autorità regionali per sostenere, incentivare e coordinare le UC, assicurandone la stabilità e la capacità operativa. Strumenti normativi e di supporto finanziario, nonché adeguati percorsi formativi, possono favorire la diffusione di buone pratiche e l’adozione di modelli di governance integrata. Questo è particolarmente urgente nel contesto del PNRR, in cui la rapidità e l’efficienza di implementazione degli investimenti saranno decisive per conseguire gli obiettivi di ripresa e resilienza fissati a livello nazionale ed europeo.
In definitiva, valorizzare la cooperazione intercomunale negli appalti pubblici significa contribuire a una gestione più efficace delle risorse collettive, migliorare i tempi di realizzazione delle opere e supportare la competitività dei territori. Si tratta di una strategia che non solo risponde alle sfide attuali, ma getta le basi per un’amministrazione più solida, competente ed efficiente in una prospettiva di lungo periodo.