The rise of populist parties in the aftermath of a massive corruption scandal
Foresta A., 2020 – Public Choice
Negli ultimi anni, una delle principali caratteristiche della politica europea e statunitense è stata l’ascesa del populismo. Un crescente numero di partiti definiti come populisti ha ottenuto risultati storici. Alcuni esempi sono: la Lega Nord in Italia, Sverigedemokraterna (Democratici svedesi) in Svezia e Alternative für Deutschland (Alternativa per la Germania) in Germania. Indipendentemente dalle differenze geografiche e politiche, i partiti populisti condividono alcune caratteristiche. Uno di questi tratti è la retorica del “noi contro di loro”, come dimostrato dallo slogan della Lega Nord “Roma Ladrona” negli anni Novanta. Secondo lo studioso Cas Mudde, il populismo può essere definito come un’ideologia che considera la società divisa in due gruppi omogenei: il popolo innocente e l’élite corrotta.
Nel recente articolo intitolato “The Rise of Populist Parties in the Aftermath of a Massive Corruption Scandal”, pubblicato su Public Choice, Alessandra Foresta analizza l’effetto degli scandali per corruzione sull’ascesa dei partiti populisti in Italia. Il lavoro si concentra sull’impatto di Tangentopoli – la scoperta di numerosi episodi di corruzione che vedevano coinvolti i partiti tradizionali che hanno caratterizzato la politica italiana del dopoguerra verificatosi negli anni ’90, noto anche come “Mani Pulite” – sull’ascesa di uno dei principali partiti populisti, la Lega Nord. Lo scandalo di “Mani Pulite” è particolarmente rilevante nell’ambito italiano, poiché è generalmente considerato uno dei fattori che ha portato al crollo dei partiti politici italiani del dopoguerra, quali il Partito Socialista Italiano (PSI) e la Democrazia Cristiana (DC), a livello sia locale che nazionale. La scomparsa dei partiti storici ha consentito l’emergere di nuovi partiti come Forza Italia e Lega Nord.
Questo lavoro cerca di valutare se gli scandali per corruzione a livello locale hanno avuto un impatto sui partiti politici a livello nazionale. Il primo passo di questa analisi consiste nella creazione di un nuovo dataset contenente informazioni sulla corruzione a livello comunale. La principale fonte utilizzata è l’archivio online DEA dell’ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata), che rappresenta la principale agenzia di stampa italiana. Nello specifico, l’autrice ha svolto una serie di ricerche, inserendo il termine “corruzione” insieme ai singoli nomi di tutti i comuni inclusi nel campione. Il numero di articoli risultanti è stato considerato come una misura della corruzione rilevata in quel comune per quell’anno. Il dataset è stato poi integrato con altre variabili riguardanti i risultati elettorali nazionali e locali e la struttura della popolazione a livello comunale.
La strategia di identificazione si basa su una serie di regressioni, in cui la variabile dipendente è il logaritmo dei risultati elettorali in percentuale per i seguenti partiti politici/coalizioni: Lega Nord, Forza Italia, Destra (altri partiti che non sono Lega Nord e Forza Italia), Sinistra, Sinistra (Coal.), Centro e Centro (Coal.). L’analisi viene svolta sia per una definizione ristretta di area politica (Sinistra e Centro) sia per una definizione più ampia (Sinistra (Coal.) e Centro (Coal.)). Per poter attribuire un’interpretazione causale ai coefficienti stimati, tutte le regressioni includono variabili di controllo a livello comunale, oltre a effetti fissi per ciascun comune, anno e provincia. I risultati sono presentati nella Figura 1.
I coefficienti più interessanti si osservano per Lega Nord, Forza Italia e Destra. I risultati sono sempre positivi e significativi. Questi partiti/coalizioni riescono a far leva sull’insoddisfazione degli elettori per gli scandali di corruzione, traducendola efficacemente in una crescita di voti. Sebbene i risultati vadano tutti nella stessa direzione, il coefficiente per lo sfidante populista, la Lega Nord, è particolarmente degno di nota, in quanto di gran lunga più elevato, in linea con l’ipotesi principale dell’analisi.
La Figura 1 conferma che la principale coalizione in carica prima di Tangentopoli, Centro (Coal.), ha subito sostanziali penalizzazioni connesse ai vari scandali di corruzione. Un’interessante differenza si rileva tra i risultati per il Centro e il Centro (Coal.). Mentre il Centro (Coal.) è percepito come responsabile e penalizzato, il coefficiente stimato per il Centro non è statisticamente significativo, ancorché negativo. Una spiegazione plausibile potrebbe essere il successo degli sforzi di re-branding intrapresi da molti ex politici della DC. Il coefficiente per la Sinistra è modestamente negativo, ma non statisticamente significativo, mentre il coefficiente per la Sinistra (Coal.) è positivo e significativo. Una possibile giustificazione per questa differenza risiede nella capacità di quest’ultima di sfruttare più efficacemente il malcontento nei confronti dei principali partiti di governo, attraverso l’inclusione nella coalizione di altri partiti precedentemente emarginati (es. Federazione dei Verdi). Al contrario, la Sinistra storica sembra soffrire degli scandali a causa della sua associazione con il sistema.
La politica locale, tuttavia, può influenzare i risultati a livello nazionale. Per controllare possibili variazioni dovute all’orientamento politico locale, l’autrice ha replicato l’analisi aggiungendo una variabile dummy per l’affiliazione politica locale e l’interazione di questa dummy con la variabile relativa alla corruzione. I risultati sono molto simili a quelli presentati nella Figura 1.
In generale questi risultati supportano l’ipotesi che gli sfidanti populisti abbiano un forte vantaggio competitivo politico derivante dagli scandali di corruzione.
L’analisi qui proposta è utile per comprendere l’evoluzione della politica contemporanea per due motivi. In primo luogo, questo lavoro aiuta a capire quali sono i fattori che rendono attraenti i partiti populisti agli occhi degli elettori. In secondo luogo, questo studio chiarisce che le conseguenze pubblica, poiché la corruzione mina la fiducia dell’elettorato nell’establishment e nelle élite politiche. Una volta erosa questa fiducia, gli elettori cercano approcci alternativi, trovandoli nelle promesse fatte dai partiti populisti. Ulteriori studi sono necessari per comprendere i cambiamenti attualmente in corso nei sistemi politici e partitici in Italia e, più in generale, in Europa e nel resto del mondo negative della corruzione vanno oltre le mere preoccupazioni relative al dissesto della finanza.